DMAIC Roadmap-Comprendere e facilitare il miglioramento continuo...
Come noto un progetto SIX SIGMA si articola in cinque fasi diverse, che abitualmente sono in sequenza ma che talvolta possono anche essere temporalmente in parte sovrapposte :
Andremo ora a dettagliare in modo più approfondito ogni singola fase, con gli strumenti suggeriti e gli obiettivi da perseguire.
In questa fase devono essere chiaramente identificati:
Alcune considerazioni su errori comuni che si possono verificare in questa fase:
La fase di DEFINIZIONE non era inizialmente prevista nella roadmap SIX SIGMA (in alcuni testi è tuttora assente), spesso la sua importanza non viene adeguatamente considerata ma come abbiamo visto, una cattiva “definizione” del progetto può comportare una serie di problemi, intoppi, rallentamenti nelle fasi successive.
Un esempio concreto per chiarire il mio pensiero: se voglio costruire un immobile devo partire dal progetto, per poi costruire le fondamenta e infine realizzare la costruzione.
Immaginiamo per un attimo cosa accadrebbe se si progettasse un grattacelo (per esempio) poi ci si accorgesse che non si hanno i fondi sufficienti (o le maestranze), si realizzassero le fondamenta di un più modesto condominio salvo in seguito ripiegare su uno stabile a due piani.
Cosa otterremmo:
Project Charter Uno dei tool più utilizzati in questa fase è il Project Charter (di cui vi è un esempio nella sezione TOOLS – Six Sigma del presente sito ), esso serve principalmente a “fissare” su un documento e sintetizzare le caratteristiche del progetto, in particolare:
Si può affermare che il Project Charter è una sorta di agreement fra il team e il management aziendale. |
Costituisce lo “scheletro” del progetto, definendo la sequenza delle azioni e la tempificazione prevista. Solitamente si utilizza un diagramma di GANTT, spesso prodotto da software specifici ma si possono utilizzare anche “strumenti cartacei”. |
Mappa del processo (Process Map)
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Obiettivo principale di questa fase è raccogliere nel modo più approfondito e preciso possibile i dati che caratterizzano il processo in analisi, per individuare le opportunità che producano un deciso e duraturo miglioramento del processo stesso.
In altre parole, gli obiettivi si potrebbero sintetizzare in:
Attraverso una corretta ed accurata esecuzione di questa fase è possibile individuare in modo oggettivo e preciso l’origine dei problemi del processo e quindi restringere il campo delle cause potenziali oggetto della successiva fase di Analisi.
Particolare attenzione in questa fase, focalizzata sulle misure, va posta affinché i dati raccolti siano:
Matrice Causa/Effetto Si tratta di una matrice che contiene sull’asse verticale una serie di variabili del processo/fase (Cause) e sull’asse orizzontale gli output (abitualmente le causali di “non conformità”) del processo/fase (Effetti) in esame, in ogni intersezione tra la causa e l’effetto viene inserito un valore che indica la correlazione fra i due elementi. |
Fishbone (o diagramma di Ischikawa) Altro tool utilizzato in questa fase (talvolta anche nella fase di Definizione) è il diagramma Fishbone. |
Tecniche di campionamento (SAMPLE SIZE) Molto spesso raccogliere tutti i dati necessari da un processo perché:
La statistica viene in aiuto alla soluzione di questo problema fornendo delle tecniche per la definizione del campione (della sua numerosità) da analizzare salvaguardando ovviamente il criterio della rappresentatività della popolazione da analizzare e quindi dell’affidabilità dei risultati. |
Analisi del sistema di misura (MSA = Measurement System Analysis) Questo sistema viene generalmente utilizzato quando si ritiene che parte della “variabilità” di processo sia causata dalla “variabilità” delle misure (in termini di strumenti e/o procedure). Un tipico esempio di questa analisi è il Gage R&R rivolto a misurare il grado di ripetibilità e riproducibilità del sistema di misura. |
Analisi dati raccolti Gli strumenti per l’analisi dei dati raccolti, sono quelli “classici” mutuati dagli altri sistemi di gestione della qualità e di controllo statistico dei processi.
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FMEA(Failure Mode & Effects Analysis) La FMEA è uno strumento molto utilizzato per definire i fuori controllo del processo (non-conformità), le cause potenziali, l’efficacia dei controlli. |
Questa fase rappresenta il cuore centrale di un progetto SIX SIGMA.
Dopo aver raccolto tutte le informazioni sul processo nella fase precedente (Misura) è ora necessario analizzare i dati per individuare le cause della bassa performance e validare le teorie e i test attraverso l’utilizzo di tools scientificamente validi.
Spesso le variabili in un processo sono moltissime ma soltanto alcune influenzano significativamente il risultato del processo stesso, obiettivo di questa fase è individuare in modo certo queste variabili (KPIV = Key Process Input Variable) in modo da concentrare su di esse la successiva fase di miglioramento.
Obiettivo di questa fase è individuare un “modello matematico” rappresentativo del nostro processo, che può essere sintetizzato con una equazione del tipo:
Dove x1, x2, xn rappresentano le variabili in ingresso e y è l’output del nostro processo.
In questo modo operando sulle variabili in ingresso (in termini di analisi e miglioramento) è possibile spiegare, prevedere e migliorare la performance del processo stesso.
Tutti gli strumenti già descritti nella fase di Misura |
Diagrammi di correlazione, interazione In questa categoria rientrano tutti i diagrammi che permettono di mettere in relazione due o più variabili. La lista di questi diagrammi è estremamente lunga, si ricordano i principali:
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TEAM di progetto Si ritiene importante ricordare il team di progetto che deve elaborare le idee, teorie e analizzare con senso critico tutti i risultati e definire le priorità per le sperimentazioni, gli approfondimenti di analisi da effettuarsi in questa fase. |
Test delle ipotesi Un altro strumento utilizzato in questa fase è il cosiddetto TEST DELLE IPOTESI che permette di “determinare” se le differenze riscontrate fra due campioni sono “reali” o generate dalla “variazione naturale del processo”. |
DOE (Design of Experiments) – Progettazione degli esperimenti Si tratta di una tecnica, molto utilizzata anche nella successiva fase di miglioramento, che permette di indagare in maniera approfondita le relazioni causa-effetto, utilizzando sostanzialmente degli esperimenti appositamente costruiti con variazioni “pre-determinate” delle variabili (cause) in ingresso.
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Software specifici di analisi dati
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I risultati e i test effettuati nella fase di analisi avevano l’obiettivo di individuare le criticità (problemi) e le cause della bassa performance del processo.
Il team di progetto, tenuto conto di questi risultati e delle variabili “determinanti per la bassa performance”, in questa fase ha il compito di pianificare ed effettuare azioni di miglioramento.
In questa fase è assolutamente determinante l’apporto fornito dai membri del team stesso, in termini di idee, analisi, proposte ed esecuzione dei test e delle azioni pianificate.
Il ruolo del leader del progetto è fondamentale per cercare di favorire la creatività e il coinvolgimento di tutti, favorendo il dialogo e valutando tutte le idee, ipotesi anche quelle che apparentemente sembrassero meno efficaci.
Al termine di questa fase devono essere valutati attentamente dal team i risultati ottenuti, è buona norma ripetere parte delle “misure” e il ricalcolo dei medesimi indici utilizzati nella precedente fase di misura (es. Process Sigma, Cp, Cpk).
Scopo di questa verifica è la validazione e la misura dei risultati ottenuti, per poter consolidare e mantenere i reali miglioramenti ottenuti nella successiva fase di controllo.
Matrici di priorità Si tratta di tabelle ordinate dove ad ognuna delle azioni proposte vengono assegnati dei punteggi per determinare appunto la sequenza di effettuazione dei test e delle azioni. |
FMEA |
DOE (Design of Experiment) – Progettazione degli esperimenti Come già visto nella fase precedente questa tecnica di definire in modo “matematico” la relazione fra le cause (inputs) e gli effetti (outputs). In questa fase è possibile utilizzando la tecnica DOE effettuare una sperimentazione per individuare i valori “ottimali” degli inputs che garantiscono un alto livello di outputs. Ad esempio nel caso di processo di essiccazione stabilire i valori di temperatura e umidità ottimali per ridurre (azzerare) la difettosità specifica del processo sul prodotto. |
Esperimenti pilota Quando non è possibile condurre la sperimentazione direttamente sul processo o in linea è utile effettuare dei test preventivi su lotti limitati di pezzi o su una parte del processo stesso per valutare i risultati è ridurre drasticamente le conseguenze in caso di fallimento. |
Come dice il significato del termine, scopo di questa ultima fase è determinare una serie di azioni sistematiche, di verifiche periodiche per mantenere appunto il processo “in-controllo”, consolidare e mantenere i miglioramenti ottenuti e naturalmente prevenire e/o evitare le cause che generano la bassa performance del processo.
Il termine di questa fase, coincidendo abitualmente con la fine del progetto, è rappresentato da un documento in cui viene ripercorsa la “storia” del progetto, i dati raccolti, le sperimentazioni effettuate e naturalmente i risultati acquisiti.
Talvolta (se i risultati sono quelli attesi) vi è anche la “CELEBRAZIONE DEL TEAM” che consiste sostanzialmente nel riconoscimento “pubblico” del lavoro del team di progetto.
Piani di controllo Consistono sostanzialmente nella pianificazione di azioni sistematiche e periodiche di verifica (misura) sui seguenti elementi (o su alcuni di essi):
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Definizione di procedure standard di lavorazione e controllo (SOP: Standard Operative Procedures) Si tratta della definizione di Procedure Standard che indichino in modo inequivocabile la modalità di esecuzione di una particolare lavorazione, del controllo e della qualità in modo da garantire la ripetitività (ridurre la variabilità) del processo stesso. |
Strumenti per il monitoraggio del processo Possono essere i più vari e disparati, hanno lo scopo di:
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CONCLUSIONI
Quanto sopra esposto costituisce naturalmente una sommaria descrizione del metodo, sicuramente non completa, vista la vastità e la complessità degli strumenti (tools) e delle tecniche SIX SIGMA.
Questa vuole essere soprattutto un’introduzione alle logiche di analisi SIX SIGMA per tutti coloro che vogliono iniziare ad accostarsi al metodo DMAIC .